Giovanni Pisconti è nato nel 1940 a Manduria dove vive e progetta la sua attività artistico-culturale, che poi svolge soprattutto fuori dai confini regionali. A Milano nel 1962 ha esposto per la prima volta i suoi dipinti e pubblicato i suoi versi. Nel 1965 ha pubblicato per le Edizioni “Svolta” di Urbino la silloge Cristo del Sud. Nel 1968 ha posto in atto l’esilio volontario dai circuiti espositivi, trasferendo l’esperienza artistica in un contesto economico povero e condividendola, per tredici anni, con i ragazzi delle scuola medie calabresi. È rientrato nel 1982 nel circuito espositivo esterno al business “Trans-avanguardia” con mostre di pittura, versi e scritti polemici, apparsi su riviste, giornali e cataloghi dell’attività pittorica. Nel 1987 è stato inserito nelle rispettive antologie di poesia da Nikos Bletas Ducaris e Domenico Cara. Verso la fine degli anni Ottanta ha redatto e diretto per otto numeri il periodico d’informazione e scambi culturali “Post”. Il decennio Novanta è stato caratterizzato dal procedimento denominato “cartapesta strutturata” con la produzione di “Pittosculture” esposte in gallerie d’arte e musei di molte città, come Venezia, Bologna, Ferrara e Modena. Ha concluso i quattro decenni 1962-2002 con la rielaborazione della cartapesta ristrutturata in “Bolle di carta” esposte a Cavallino (Lecce), seguite da un libretto intitolato Poetica transfinita – al di là degli artisti stercorari, edito da “Il Parametro” (ottobre 2002). Attualmente si accinge al secondo quarantennio di attività con Canti e Disegni del ciclo Ex libris, usato come passe-partout tra secondo e terzo millennio.